Gustando una barretta di finissima cioccolata come si può dar torto agli Aztechi che la consideravano il cibo degli dei, un prodotto così sublime da essere riservato all'elite dell'antico popolo, grazie al quale noi europei abbiamo imparato a conoscere il cacao.
La nascita del nostro rapporto con il cioccolato risale, infatti, all'età delle conquiste successive alla scoperta dell'America, quando Hernàn Cortéz assaggiò i semi di cacao, dei quali andavano golosi i messicani, decidendo di portarli in Spagna in modo da farli conoscere anche agli abitanti del Vecchio Continente.
I semi di cacao conquistarono in breve tempo gli Iberici che si misero all'opera per produrre le deliziosa cioccolata, frutto di un impasto di semi di cacao torrefatti e di zucchero.
Tra il Cinquecento e il Seicento il cacao arrivò poi in Italia, nel Sud del paese dove regnavano gli Spagnoli ed in Piemonte a seguito della spagnola Caterina, figlia di Filippo II e moglie di Carlo Emanuele I.
La storia del cioccolato prosegue in Francia, Inghilterra e in tutte le altre nazioni del Vecchio Continente prima ed in seguito del mondo dove arrivarono i semi di cacao ai quali sono stati attribuiti effetti antidepressivi, afrodisiaci e rinvigorenti a seconda degli autori, tutti però concordi in merito al sublime piacere che si prova gustando una tavoletta di cioccolato, per la quale fra l'altro dobbiamo rendere omaggio all'inglese Joseph Fry che la creò a metà dell'Ottocento.
La diffusione del cacao è stata, infatti, accompagnata da un'infinità di creazioni che ne hanno modificato il sapore intrigando i tanti amanti della cioccolata.
La cioccolata inizialmente amara è stata così addolcita con il latte in polvere, impreziosita da nocciole, prodotta con burro di cacao, zucchero, vaniglia, e latte nel caso del cioccolato bianco, unita a sapori piccanti, accompagnata alla frutta e alla mente e queste sono soltanto alcuni dei tanti volti che assume la cioccolata, compagna indispensabile delle nostre vite.